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Conferenza Incontro con il lariosauro (Como, 3 marzo 2006)
MAURIZIO MOSCA
I CUGINI DEL LARIOSAURO: MOSTRI LACUSTRI NEL MONDO
Gli interventi precedenti hanno in un certo modo introdotto il discorso della
criptozoologia, che è lo studio delle specie “nascoste”.
Si indaga sulla possibilità che nel mondo esistano delle specie che non
vengono riconosciute dalla zoologia canonica. Abbiamo qui l’esempio dei
mostri lacustri, un argomento interessante perché riguarda centinaia
di laghi della Terra.
Il discorso sui mostri lacustri, se lo riportiamo al lago di Como, è
un po’ riduttivo. Le notizie che ha dato Castiglioni sono diluite nel
tempo, sono una decina, non di più, ma in altri laghi sono più
frequenti.
Il Loch Ness ha resistito sessant’anni: la prima segnalazione risale al
1933. Io ho fatto tre spedizioni e ho avuto numerosi riscontri, da “Il
mostro del lago esiste” a “more monsters, more whiskey”. Però
una mi aveva intrigato particolarmente. Un pescatore che mi aveva portato sul
lago mi ha detto: “Vedi, la gente vuole le illusioni e noi siamo qui a
dargliele”. E a loro è andata bene perché il turismo lì
va che è una meraviglia.
Questi mostri lacustri sono stati segnalati in tutti i laghi, Italia compresa.
Specialmente in Scozia: non c’è solo il Loch Ness, c’è
il Loch Treig, il Loch Lomond, … Molti altri hanno questi animali misteriosi.
E poi l’America, che non vuole mai essere seconda a nessuno, ne ha un
bel po’. E il Canada. Hanno tutti i loro nomignoli: Ogopogo, Manipogo,
Champ, Nessie [1], ecc. E qui abbiamo il lariosauro, senza
toccare la paleontologia, per carità.
La tipologia di questi mostri si avvicina molto al plesiosauro. Giustamente,
come diceva chi mi ha preceduto, pensare che un plesiosauro possa vivere ancora
in tempi moderni è un’eresia, per numerosi motivi. Al di là
dei cambiamenti climatici, i plesiosauri, ammesso che potessero vivere oggi,
quali antagonisti naturali potrebbero avere se non l’uomo? Si sarebbero
moltiplicati chissà in che quantità e li avremmo trovati senza
dubbio meglio che non in fotografie un po’ oscure…
Il plesiosauro, poi, è alla base del mito del drago. Sicuramente il drago
è stato creato come immagine a partire anche da ritrovamenti di scheletri
di plesiosauri.
Ci sono diversi filmati di mostri di laghi. Partirei dal Loch Ness, un lago
che è una faglia, assomiglia un po’ al lago di Como. Il lago arriva
a una profondità di 282 metri. E’ un lago pieno di torba e le acque
sono molto scure. Il filmato di Irvine, del 1933, è il primo del mostro
del Loch Ness, questa enigmatica creatura la cui esistenza non è mai
stata provata. Si vede semplicemente una cosa nera che va, va… Né
va sotto, né va sopra. Ha una piccola pinna sopra. Se ne va tranquillo.
Ci si mette l’America col suo Ogopogo, che sarebbe un grosso serpentone
lungo 20 metri. Gli hanno fatto numerose fotografie. Il suo lago, l’Okanagan,
è oscuro, racchiuso. Il filmato di Arthur Folden, un po’ tremolante,
mostra l’immagine di un oggetto scuro. Non si sa cosa sia, ovviamente.
Arriviamo a un mostro lacustre recente, quello del lago Van. E’ un lago
oscuro, in Turchia, un posto dove non conviene molto andare perché c’è
il rischio che vi sparino turchi, iracheni, curdi. Il filmato, del 1997, è
un po’ più chiaro degli altri. Mostra questa testa strana. Io ho
detto: “Somiglia a un tapiro”. E’ un animale lungo circa 12
metri. E’ molto strano che questi animali stanno sempre a galla. Non si
muovono mai: non vanno né su, né giù. Successivamente il
giornale turco “Hurriyet” ha sentenziato che trovato la carcassa
del mostro, fatta di gomma, di plastica, di ferro. Però non è
mai stata fotografata. Quindi rimane il dubbio. Nel filmato lo si vede respirare,
davanti, quindi è un mammifero.
Cosa possiamo dire di queste presenze? Quali ipotesi portano avanti i criptozoologi?
Tolta la possibilità che siano animali preistorici (plesiosauri, basilosauri,
…), quello che viene in mente è che si tratti o di una specie realmente
sconosciuta, affine magari a qualche specie conosciuta, ma che si differenzia
per qualche morfologia particolare, oppure – un argomento che è
molto interessante – che ci sia un’esuberanza dagli standard in
nostro possesso. Mi spiego. Una trota può essere lunga un metro e mezzo.
Se troviamo una trota di cinque metri, diciamo: cos’è questo?
E questo è dimostrato da quello che possiamo trovare nei mari. Il regaleco
è un pesce lungo fino a 10 metri, di forma serpentina, che è alla
base di un’altra leggenda, quella del serpente di mare. E’ logico
che trovarsi di fronte un affare del genere in mare fa già un certo effetto,
nel lago potete immaginarlo. E’ possibile che l’anguilla di dieci
metri avvistata nel lago di Como, il caso ricordato da Giorgio, sia un regaleco?
No, perché è un animale marino. Quindi non è possibile.
Però la natura ci può dare una dimostrazione che i mostri, di
lago o di mare, possono avere anche una valenza reale. Se uno non è un
addetto ai lavori e trova un animale del genere, prima di tutto lo descrive
lungo il doppio e poi gli dà dei connotati che non sono sicuramente quelli
reali. Da venti anni censisco tutta la documentazione sui mostri dei laghi.
Qualcosa di strano c’è. Anche se, ripeto, bisogna sempre stare
con i piedi per terra.
Un altro filmato famoso sul Loch Ness è quello di Tim Dinsdale. Era un
ingegnere aeronautico che ha lasciato tutto per andare a cercare il mostro del
Loch Ness. Ovviamente ha passato i suoi anni e non ha trovato niente. Per parecchio
tempo questi fotogrammi, un puntino che va verso la sponda, sono state passate
come immagini reali di un animale delle dimensioni di tre o quattro metri. Anche
la BBC l’ha data per buona. Però quello che è strano è
che si vedono si sempre immagini piccole, gobbe, robe nere che sfuggono, vanno…
Il mostro del Loch Ness è comparso sui giornali. L’ha ripreso un
fotografo della regina, addirittura. Mi ha spaventato perché è
diventato anoressico. Sembra l’immagine di una bacchetta. Si vede che
tutte queste cacce che gli danno gli hanno provocato un esaurimento nervoso.
In ogni caso la faccenda del Loch Ness è chiusa definitivamente. Anche
lo stesso Monster Exhibition, che dava per certa l’esistenza di questo
animale, ha chiuso i battenti. Hanno fatto la loro politica che ha portato numerosi
vantaggi. Per questo mi augurerei che nel lago di Como si trovasse qualcosa.
Sicuramente trovereste cinesi, giapponesi, americani a costeggiare il lago con
le cineprese dalla mattina alla sera.
I mostri dei laghi hanno una realtà, sicuramente. Ci sono delle zone
in cui molto probabilmente esistono delle specie che non conosciamo. I criptozoologi
danno loro la caccia. Speriamo di poter raccontare qualcosa.
Quale può essere la conclusione? Molto spesso queste storie attraggono
proprio perché non si può dare una risposta certa. Quindi, tutto
sommato, converrebbe che questi mostri emergessero per poter essere visti, ma
nello stesso tempo si mantenessero nascosti perché catturarli sarebbe
la fine del sogno, dell’illusione che tutti vogliamo.
Il futuro ci dirà quello che riusciremo a scoprire. Per adesso, purtroppo,
molto poco.
NOTA:
[1] Sono i soprannomi
dati ai presunti mostri dei laghi Okanagan (Canada), Manitoba (Canada), Champlain
(tra Stati Uniti e Canada), Ness (Scozia). (n.d.r.)
Maurizio Mosca, veterinario e criptozoologo, è autore
di Mostri dei laghi, Milano : Mursia, 2000.