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Conferenza Incontro con il lariosauro (Como, 3 marzo 2006)

PAOLA IOTTI - VANESSA VAIO
LARIOSAURO E DIDATTICA

Come Associazione Proteus da una decina di anni ci occupiamo di didattica naturalistica e educazione ambientale con attività che svolgiamo in questa sede. Questa sala ogni giorno vede avvicendarsi una serie di ragazzi delle scuole dell’obbligo che vengono a frequentare laboratori centrati sul lago, svolti in collaborazione con l’Ufficio caccia e pesca della Provincia di Como.
In questa sala sono stati allestiti degli acquari che servono per far avvicinare i ragazzi all’ambiente lacustre. Tra questi laboratori che da anni svolgiamo ce n’è uno in particolare che si chiama “Nascita e formazione del territorio lariano” e che ha l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi l’ambiente, il territorio in cui vivono, la sua origine, come è nato, come si è formato. Sono argomenti che vengono già trattati dai docenti e che qui vengono approfonditi. Qui i ragazzi hanno la possibilità di passare un giorno da paleontologi o da geologi, affrontando le varie tematiche, analizzando le rocce, provando a fare i calchi dei fossili.
In questi laboratori, rivolti sia alle scuole primarie che alle scuole secondarie, il tema dell’origine del nostro territorio viene affrontato in maniera diversa a seconda dell’età degli scolari.
Lo si tratta in un modo più fantastico per i bambini delle scuole primarie che fanno riferimento all’elemento fantasia nella vita di tutti i giorni. Si passa dalla realtà alla fantasia senza troppi problemi. Questo elemento fantastico ci permette di introdurli in questo tipo di tematiche con facilità, utilizzando anche il lariosauro in una sorta di viaggio con la macchina del tempo che facciamo con loro. Partiamo dalle origini del nostro pianeta e ripercorriamo la sua evoluzione e in particolare quella del nostro territorio, includendo anche il lariosauro.
Coi ragazzi delle scuole secondarie, invece, utilizziamo un metodo più scientifico. Li avviciniamo a questo tipo di tematiche non solo con la fantasia che ormai tendono ad abbandonare per concretizzare la realtà. Ci agganciamo proprio agli elementi scientifici, basandoci su quelle che sono le testimonianze legate ai fossili, e quindi anche al lariosauro, in un viaggio attraverso l’evoluzione del nostro territorio.
Quando si diventa grandi, invece, abbiamo tutti bisogno di tornare indietro, di riappropriarci di tutte le leggende e della fantasia che abbiamo abbandonato almeno per un periodo della nostra vita e diventa anche bello riscoprire il lato scientifico, avere quella spinta scientifica che ci porta a scoprire nuovi misteri e trasmettere anche questo stimolo ai ragazzi.
Non dobbiamo pensare allo scienziato come a uno che rende tutto banale nel senso di provato, scientifico. Lo scienziato è una persona che ha voglia di scoprire, come i bambini. Questo è il nostro motto: “Tornare bambini”.
Le spiegazioni le dovete immaginare tarate sul pubblico. A seconda dell’età dei ragazzi, si fa più o meno fantastica. Si va da spiegazioni che farebbero inorridire qualunque geologo, come dire che la Terra ha la forma di un krapfen, ad altre decisamente più tecniche per un pubblico più adulto. Ci sono diverse tecniche di coinvolgimento e di spiegazione.

Paola Iotti e Vanessa Vaio sono naturaliste dell'Associazione Proteus di Como.