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IL MOSTRO DI SACHALIN
di Giorgio Castiglioni
Capita spesso che i corpi di grossi animali marini vengano trovati sulle spiagge,
o anche ripescati in mare, guastati dalla decomposizione e dagli attacchi di
altri animali al punto che non è facile riconoscerli neppure a chi conosca
bene il loro aspetto consueto. Uno degli esempi più celebri è
quello della bestia raccolta in stato di putrefazione avanzata dall'imbarcazione
giapponese Zuiyo Maru nel 1977: si parlò addirittura di un plesiosauro,
rettile estinto da decine di milioni di anni, ma gli esami rivelarono che si
trattava più semplicemente di uno squalo elefante (abbiamo ricordato
il caso in un articolo
di "Mah").
Un caso più recente è quello presentato dal sito englishrussia.com
che mostra una serie di foto di
uno scheletro trovato su una spiaggia di Sachalin, all'estremità orientale
della Russia. Il sito parla di "creatura sconosciuta" e si limita
ad affermare che non può trattarsi di un coccodrillo o di un alligatore.
Su questo non si può che concordare: basta notare la mancanza delle narici
sulla punta del muso e la dentatura per scartare subito l'ipotesi. Si può
certamente dire di più.
La bestia in questione è evidentemente un cetaceo odontoceto (ovvero
munito di denti, come delfini, orche o capodogli, e non di fanoni come le balene).
Esaminando con un po' di attenzione il cranio e in particolare il numero dei
denti (ne manca la maggior parte, ma in alcune foto sono ben visibili gli alveoli
che li ospitavano ed è così possibile fare il conto: la bestia
aveva una decina di denti per ogni semiarcata), la forma e la posizione della
rientranza che ho indicato con un cerchio rosso nella foto in alto, mi sembra
sia possibile individuare anche la specie: il "mostro" di Sachalin
è a mio parere un beluga (Delphinapterus leucas - nella foto
in basso, tratta da Wikipedia,
un esemplare vivo).