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ANIMALI MISTERIOSI DEL 2010

di Giorgio Castiglioni

Di tanto in tanto appaiono sulla stampa notizie che riguardano animali misteriosi. Spesso si parla di “mostri” o comunque di animali sconosciuti alla scienza.
L’idea che ci siano animali non ancora conosciuti dalla scienza non solo non ha nulla di assurdo, ma è continuamente confermata da nuove scoperte, che comprendono anche specie di dimensioni notevoli come, per esempio, un varano delle Filippine che può superare i due metri di lunghezza, descritto nel 2010 con il nome Varanus bitatawa.

Luke J. Welton, Cameron D. Siler, Daniel Bennett, Arvin Diesmos, M. Roy Duya, Roldan Dugay, Edmund Leo B. Rico, Merlijn Van Weerd, Rafe M. Brown, A spectacular new Philippine monitor lizard reveals a hidden biogeographic boundary and a novel flagship species for conservation, "Biology Letters", online 7 aprile 2010: http://rsbl.royalsocietypublishing.org/content/early/2010/04/01/rsbl.2010.0119.abstract?sid=05f5998f-b563-4cdc-babb-933323337548

La probabilità che un “mostro” delle cronache si riveli essere un animale ancora sconosciuto alla scienza è però decisamente bassa e ben più facilmente un’adeguata analisi del caso mostrerà che si tratta di un animale già conosciuto.
Di seguito si parlerà di alcuni casi del 2010 (con uno sconfinamento nel 2011 per uno di essi).

La carcassa di McIvers

Nel febbraio del 2010 sulla spiaggia del mare a McIvers, in Canada, viene trovata una misteriosa carcassa lunga circa quattro metri e mezzo, dei quali circa tre consistono in una parte affusolata che viene interpretata come una lunga coda (ma qualcuno ipotizza pure che sia un tentacolo e che l’animale sia un calamaro gigante). Il corpo, senza testa e con una sola pinna laterale, sembra essere ricoperto da una sorta di peluria.
Un abitante del luogo dice a “The Western Star” che “ci sono pescatori qui che pescano da una vita e non saprebbero dire cosa può essere”. Frasi come questa, non rare nei resoconti di casi criptozoologici, si basano sull’idea che persone che hanno a che fare abitualmente con gli animali di una zona sono certamente in grado di riconoscerli e quindi, se non hanno idea di cosa sia quel che vedono, deve trattarsi di una bestia sconosciuta (o, almeno, sconosciuta da quelle parti). Il ragionamento appare logico, ma in realtà è fuorviante. Un conto è riconoscere un animale quando è vivo o comunque, pur essendo morto, ha ancora lo stesso aspetto, un altro è riconoscere una carcassa attaccata dalla decomposizione. Nel caso in esame, poi, la mancanza della testa e la presenza di una sola pinna laterale mostravano chiaramente che la carcassa era incompleta.
John Lubar, del Department of Fisheries and Oceans, giunto a prelevare un campione, dice subito che sembra una parte del corpo di un cetaceo e che quello che può apparire come pelo è in realtà il risultato della decomposizione dei tessuti. Lubar nota che non ci sono ossa: se si tratta di un cetaceo, che ovviamente ha uno scheletro, è un’altra conferma del fatto che quanto trovato sulla spiaggia è solo di una parte di un animale più grosso e che può avere una forma ben diversa da quella della parte ritrovata.
Le analisi dei tessuti prelevati, effettuate da Elizabeth Perry, della Memorial University of Newfoundland, hanno stabilito, con un grado di confidenza valutato al 99%, che l’animale da cui proveniva il resto finito sulla spiaggia di McIvers era una balenottera azzurra (Balaenoptera musculus), un animale, dunque, ben conosciuto e certamente noto ai vecchi pescatori che, di fronte ad una parte del corpo in decomposizione, “non saprebbero dire cosa può essere”.

Another 'sea creature': Mysterious headless marine animal washes ashore, The Western Star.com, 20 febbraio 2010: http://www.thewesternstar.com/Natural-resources/2010-02-20/article-1462900/Another-sea-creature-Mysterious-headless-marine-animal-washes-ashore/1
"Sea monster" tissue sample sent for scientific analysis, The Western Star.com, 23 febbraio 2010: http://www.thewesternstar.com/Natural-resources/2010-02-23/article-1464384/Sea-monster-tissue-sample-sent-for-scientific-analysis/1
Lisa Lawlor, Communication Officer, Fisheries and Oceans Canada, Newfoundland and Labrador Region, comunicazione all’autore, 22 dicembre 2010
Foto dall'articolo di The Western Star.com del 20 febbraio 2010 citato sopra.
[Questa parte sulla balenottera di McIvers è stata pubblicata anche come articolo per "Mah": Giorgio Castiglioni, Il mostro di McIvers, "Mah", n.29, settembre 2012, pp.1-2, http://bibliotopia.altervista.org/pubblicazioni/mah/mah29mcivers.htm]

Chupacabra in Kentucky e in Oklahoma

Anche un animale intero, persino se trovato vivo, può essere difficile da identificare, pur se si tratta di una specie ben conosciuta, se per una malattia ha perso il pelo.
Nel dicembre del 2010 a Lebanon Junction (Kentucky), incuriosito dall’aspetto strano, un uomo abbatte un animale senza pelo delle dimensioni di un gatto (ben pochi di coloro che scrivono sull’argomento sembrano essere sfiorati dall’idea che uccidere un animale solo perché ha un aspetto strano non sia esattamente una bella azione). I media attaccano alla povera bestiola l’etichetta di “chupacabra”.
Il chupacabra (o chupacabras) sarebbe una misteriosa e feroce creatura che uccide il bestiame succhiando il sangue: alla lettera è il “succhiacapre” – da non confondere con un uccello realmente esistente chiamato succiacapre o caprimulgo per la sua presunta abitudine (in realtà solo una leggenda) di succhiare il latte (è meno cruento, dunque, dell’omonimo, leggendario succhiatore di sangue) a capre o altri capi di bestiame. Come sia fatto esattamente un chupacabra, è difficile dirlo, data la diversità delle descrizioni. Una di queste lo vede come un essere bipede di aspetto umanoide (l’immagine potrebbe essere usata anche per un alieno in qualche fumetto o film), magari con una serie di spine che scorrono sul dorso, ma il chupacabra è anche descritto come una belva quadrupede somigliante a un canide. Negli ultimi alcune carcasse di coyote privi di pelo in Texas, come la bestia di Elmendorf (2005) e quella di Cuero (2007), sono state presentate come resti di chupacabra. La mancanza di pelo, in quei casi, era ovviamente soltanto una condizione patologica degli esemplari, ma i sostenitori del chupacabra ne hanno fatto un carattere distintivo della presunta specie del fantomatico animale, così che quando viene trovato un animale che, colpito da una malattia, ha perso il pelo, scatta l’etichetta di “chupacabra”. E’ quello che è successo con l’animale ucciso a Lebanon Junction.


Zampa del "chupacabra"
di Lebanon Junction

Curiosamente un simile ed improprio salto alle conclusioni sulla base di un carattere che non può definire una specie è avvenuto anche sul versante “scettico”. Un articolo sulla vicenda diceva nel titolo che la creatura poteva essere un coyote senza pelo. Il fatto che in alcuni casi l’animale privo di pelo etichettato come un chupacabra fosse in realtà un coyote non autorizza a pensare che ogni caso di animale senza pelo spacciato per chupacabra possa essere spiegato con un coyote: anche altri animali, ovviamente, potrebbero subire la perdita del pelo. Una semplice occhiata alle foto bastava per escludere che la bestiola di Lebanon Junction fosse un coyote. Per esempio, le zampe, con le loro dita affusolate, sono decisamente diverse da quelle di un coyote e suggeriscono invece la corretta risposta: la bestiola è un procione (Procyon lotor).


Il procione di Claremore

Un altro caso relativo alla stessa specie era capitato in Oklahoma nel marzo dello stesso anno. L’animale, che aveva perso tutto il pelo a causa della scabbia, aveva un aspetto decisamente curioso, ma, aveva spiegato Annette King Tucker, presidente del Wild Heart Ranch di Claremore, “se si guardano le zampe, il muso e gli occhi e ci si concentra sulla struttura dello scheletro, è sicuramente, senza dubbio, un procione”.

Lee Speigel, Chupacabra Watch: Kentucky Creature Could Be Hairless Coyote, AOL News.com, 28 dicembre 2010:
http://www.aolnews.com/2010/12/28/chupacabra-watch-kentucky-livestock-killer-could-be-hairless-co/
Amy Willis, American man 'shoots fabled chupacabra monster', The Telegraph.co.uk, 28 dicembre 2010:
http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/howaboutthat/8227045/American-man-shoots-fabled-chupacabra-monster.html
Della bestia di Cuero ho parlato nell’articolo Cuero: chupacabra o coyote?, “Mah”, n.10, dicembre 2007, pp.2-3:
http://bibliotopia.altervista.org/pubblicazioni/mah/mah10cuero.htm, pubblicato anche su “Scienza & paranormale”, n.80, luglio – agosto 2008, pp.64-66
Aaron Crespo, Hairless raccoon causes stir in Claremore, Tulsa World, 3 marzo 2010:
http://www.tulsaworld.com/news/article.aspx?subjectid=12&articleid=20100303_12_0_CLAREM994613
Immagini: la foto del "chupacabra" di Lebanon Junction è tratta dall'articolo di AOL News.com citato sopra, l'immagine della sua zampa da riprese della tv WLKY (affiliata alla CNN), la foto del procione dell'Oklahoma dall'articolo del "Tulsa World" citato sopra.

Il "mostro" del Big Trout Lake

Nel maggio del 2010, a Kitchenuhmaykoosib, sulle rive del Big Trout Lake, in Canada, viene trovato il corpo senza vita di un animale. Il muso ha perso il pelo che si vede invece ancora sul corpo ed ha un colore bruno scuro.
L’animale è evidentemente un mammifero e quel che si vede dei denti e la forma allungata del corpo suggeriscono che si tratti di un mustelide. Mark Engstrom, della University of Toronto, dà quella che pare senza dubbio la risposta corretta: un visone americano (Neovison vison).
Darren Naish, nel suo blog “Tetrapod Zoology” (in cui si occupa spesso, con competenza, di casi criptozoologici), sostiene anch’egli che sia un visone, facendo notare che nell’animale del Big Trout Lake l’angolo anteriore dell’occhio è in posizione arretrata rispetto alla zona delle vibrisse, mentre nella lontra nordamericana (Lontra canadensis, altro animale che è stato proposto come soluzione del caso) è sopra il limite posteriore di tale zona.

Kentaro Mori, “Criatura estranha”, lontra causa confusão no Canadá, blog "Ceticismo aberto", 20 maggio 2010 e aggiornamenti successivi:
http://www.ceticismoaberto.com/fortianismo/3559/criatura-estranha-lontra-causa-confuso-no-canad
Kentaro Mori, New Montauk Monster? This time it’s an otter, blog "Forgetomori", 20 maggio 2010 e aggiornamenti successivi:
http://forgetomori.com/2010/criptozoology/new-montauk-monster-this-time-its-an-otter/
(Ringrazio Kentaro Mori per avermi citato in un aggiornamento dei suoi articoli)
Meghan Potkins, Update: Northern Ontario mystery creature likely a decomposing mink, says professor, National Post.com, 21 maggio 2010:
http://news.nationalpost.com/2010/05/21/mystery-animal-washes-up-on-northern-ontario-community/
Darren Naish, The internet sensation that is the Big Trout Lake Monster, blog "Tetrapod Zoology", 27 maggio 2010:
http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/2010/05/big-trout-lake-monster.php
Discussione nel forum di Bibliotopia: http://bibliotopia.forumfree.it/?t=42891799
L'immagine è tratta dal blog "Ceticismo aberto" citato sopra.

Pantera nera o gatto?

Di tanto in tanto salta fuori la notizia di un grosso felide che vagherebbe in qualche zona dell’Italia. La protagonista di queste vicende è di solito una pantera nera. In questo caso, non si parla di un animale sconosciuto, ma della presenza di una bestia conosciuta in un’area geografica dove non dovrebbe essere presente. Tale presenza non è ovviamente impossibile: se è da escludere che vi sia in Italia una popolazione di leopardi, puma o altri grossi felidi, sempre sfuggita ad ogni osservazione degli zoologi, è invece possibile che un esemplare tenuto in cattività nel nostro paese possa fuggire. Detto ciò, il numero degli avvistamenti è un po’ troppo alto e il numero delle prove concrete un po’ troppo basso per non giungere alla conclusione che di regola la belva in libertà più che al regno animale appartiene al mondo delle leggende metropolitane. In genere dopo tante parole e una serie di “avvistamenti”, la pericolosa bestia scompare nel nulla, senza che si trovi alcun resto suo o delle prede di cui pur dovrà nutrirsi.
Nell’estate del 2010 la fantomatica pantera nera si aggira dalle parti di Palermo. E viene pure fotografata.

A luglio viene presentata una foto della Forestale. La foto (qui sopra) mostrerebbe l’animale “sdraiato su uno spuntone di roccia nella collina sopra Borgo Nuovo”. Purtroppo la definizione è molto bassa e la sagoma nera nella foto non può essere identificata con certezza. Potrebbe essere un gatto, ma, come detto, la qualità della foto non permette di offrire conclusioni.

Ad agosto l’allarme viene da Mondello. Una donna dice di averla vista sotto casa sua: “Mi ero affacciata dalla finestra ed ho visto la testa della pantera che guardava nella mia direzione con gli occhi gialli. Ho chiamato subito mia figlia che ha scattato quattro fotografie”. Le foto, scattate con un telefonino, sono in questo caso abbastanza chiare. Il sito del “Corriere della Sera” le presenta sotto il titolo “Incubo pantera”. La didascalia, un po’ più prudente, ci mette un “forse” e dice che ci possono essere dei dubbi, perché potrebbe essere anche semplicemente un gatto. In realtà di dubbi non ce ne sono: l’animale nelle foto è sicuramente un gatto e l’unica perplessità che può avere chi guarda le foto è come sia possibile non riconoscere un animale tanto comune.

Nel marzo del 2011 la pantera palermitana torna alla ribalta: un telegiornale mostra un filmato in cui comparirebbe la fantomatica belva. “Per qualche tempo è sembrata solo una leggenda metropolitana” dice il servizio, ma ora le immagini mostrerebbero che la bestia esiste davvero. L’animale che compare nel filmato è, però, anche questa volta indubbiamente un gatto nero.

Palermo, la Forestale fotografa la pantera, Ansa.it, 15 luglio 2010: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/inbreve/2010/07/15/visualizza_new.html_1852988851.html
Incubo pantera, Corriere.it, agosto 2010:
http://www.corriere.it/gallery/cronache/08-2010/pantera/1/incubo-pantera_f6f3cbd0-ac63-11df-9663-00144f02aabe.shtml#1
Una pantera terrorizza Palermo, marzo 2011:
http://www.video.mediaset.it/video/tgcom/servizio_cronaca/212612/una-pantera-terrorizza-palermo.html
Discussione nel forum di Bibliotopia: http://bibliotopia.forumfree.it/?t=49539058
Le immagini vengono, nell'ordine, dall'articolo dell'Ansa, dalle foto del Corriere.it e dal video di TgCom citati sopra.

Il coccodrillo del lago di Falciano

Oltre alle pantere nere, altri animali che talvolta fanno capolino nelle cronache come fuggitivi nelle nostre terre sono i coccodrilli, come quello che sarebbe stato avvistato da un pescatore nell’aprile del 2010 nel lago di Falciano, in provincia di Caserta. Per precauzione, l’accesso alla zona era stato vietato, ma non sono stati mai trovati né il rettile né alcuna prova della sua presenza.
Anche in questo caso si può dire quanto detto sopra a proposito dei felidi. Non è impossibile che un esemplare tenuto in cattività fugga o venga liberato da un irresponsabile proprietario. Per una serie di avvistamenti cui non è seguito il ritrovamento dell’animale né di prove certe della sua esistenza, le spiegazioni più probabili sono però quelle dell’errato riconoscimento (il pescatore del caso citato era stato reputato una persona attendibile, ma anche le persone attendibili possono, pur in buona fede, sbagliare) e della leggenda metropolitana.

Falciano come Loch Ness: «Nel lago c'è un coccodrillo», Corriere del Mezzogiorno.it, 29 aprile 2010:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2010/29-aprile-2010/falciano-come-lochness-lago-c-qualcosa-animale-verde-1602930952595.shtml
[Giorgio Castiglioni], Coccodrilli in fuga, "Il topo di biblioteca", n.96, maggio 2010, p.2, consultabile qui: http://bibliotopia.forumfree.it/?t=47813796#entry397904604