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MAH, n.18, dicembre 2009, pp.1-2

Fantaarcheologia
LE "PIRAMIDI" DELLA BOSNIA
a cura della redazione

Secondo Semir Osmanagic alcune colline nei pressi di Visoko, in Bosnia, non sarebbero rilievi naturali, bensì piramidi ancora più imponenti e più antiche di quelle egiziane. Nel corso del tempo, dopo che il popolo che le avrebbe costruite sarebbe misteriosamente scomparso, gli edifici sarebbero stati coperti da terra e vegetazione.
Le sue idee non hanno certamente convinto gli addetti ai lavori. Una squadra di geologi dell’università di Tuzla diretta da Sejfudin Vrabac, per esempio, ha preso in esame il rilievo che Osmanagic ha chiamato “Piramide del Sole” e ha ribadito che è semplicemente una collina, non diversa, nelle sue caratteristiche geologiche, da tante altre colline di quella zona. Su “Archaeology”, rivista dell’Archaeological Institute of America, Mark Rose ha definito la “scoperta” una farsa.
I pareri negativi non hanno fermato Osmanagic. D’altra parte, non è certo uno che si preoccupa eccessivamente se ciò di cui parla manca di riscontri presso gli esperti. I suoi scritti raccolti sotto il titolo di Alternativna historija (Storia alternativa) sono un calderone delle più disparate affermazioni pseudoscientifiche: i cerchi nel grano, l’Area 51, il “volto” di Cydonia Mensae, la Terra cava, Lemuria e Atlantide, il triangolo delle Bermude, il Philadelphia Experiment, il chupacabra e via dicendo. In The World of the Maya Osmanagic scrive che i Maya viaggiavano nell’universo e avevano la missione “di portare l’informazione dalle matrici galattiche al nostro pianeta”, di allinearci sulla “giusta frequenza” e di prepararci “per il grande salto energetico del 2012”.
Le affermazioni di Osmanagic sulle “piramidi” bosniache hanno però conquistato una certa popolarità a livello internazionale. In Bosnia, poi, hanno trovato un appoggio, come riferisce un recente articolo di Colin Woodard sullo “Smithsonian Mag”, anche nello spirito nazionalista. “Se non sei a favore delle piramidi, sei accusato di essere un nemico dei Bosniaci”, ha notato con disappunto Dubravko Lavrenovic, della commissione per la tutela dei monumenti nazionali della Bosnia Erzegovina.
Nonostante gli esperti abbiano messo in luce l’infondatezza delle sue affermazioni, Osmanagic ha potuto cominciare una campagna di scavi che gode anche di appoggi istituzionali. Ciò ha destato la preoccupazione degli archeologi che temono che, alla ricerca di inesistenti piramidi, possa danneggiare veri reperti, illirici, romani o medievali, che potrebbero trovarsi in quei luoghi – un timore cui ha dato voce il già citato Mark Rose su “Archaeology” e condiviso anche da Curtis Runnels, docente alla Boston University, specialista di archeologia dei Balcani, da noi interpellato.
Runnels nota che molti media hanno fatto una pessima informazione sulla vicenda: “sono stati davvero irresponsabili nel trattare queste ed altre affermazioni pseudoarcheologiche. Dovrebbero essere scettici come per le affermazioni dei politici. Dovrebbero chiedere agli esperti. I giornalisti lo farebbero se dovessero comprarsi una casa o un’auto, no?”
La sua critica può essere rivolta, in Italia, alle trasmissioni televisive “Voyager” (Rai Due, 2 giugno 2008) e “Mistero” (Italia Uno, 13 novembre 2009) che hanno offerto in modo acritico una ribalta alle fantasiose affermazioni sulle “piramidi”. Come se non bastasse aver trasformato colline in piramidi, all’inviato di “Mistero” Osmanagic ha anche raccontato che il flusso di energia che si produce sulle pareti delle piramidi ha poteri curativi, per esempio per l’ipertensione e il mal di schiena, e che dalle piramidi l’energia si irradia in cerchi concentrici favorendo l’agricoltura e forse anche i rapporti sociali. Neppure queste assurdità, però, hanno suggerito agli autori del programma di consultare un vero esperto. “Voyager” ha colto l’occasione per riproporre ancora una volta l’idea, tanto cara a tale trasmissione, di una presunta “superciviltà” intorno al 10450 a.C., una tesi che Runnels smonta completamente: c’erano gruppi “formati da poche dozzine di cacciatori - raccoglitori. Avevano una semplice tecnologia della pietra. I livelli demografici erano troppo bassi per organizzare costruzioni sulla scala necessaria per un’architettura monumentale come le piramidi”. Quando gli chiediamo se conosce anche un solo archeologo che dia credito alle affermazioni di Osmanagic, la risposta di Runnels è un secco “no”.
I cultori delle storie “alternative” dicono spesso che gli studiosi “ufficiali” preferiscono ignorare scoperte a loro dire “scomode”. Ma se davvero si scoprisse una piramide imponente e antica in Europa, un archeologo come Runnels cercherebbe di tenere nascosta la notizia o prenderebbe il primo volo per studiarla da vicino? “Avete già dato la risposta alla vostra domanda” ci dice Runnels “Perché dovremmo nascondere prove che ci renderebbero ricchi, famosi, popolari? Non riesco a trovare un solo motivo.”
Lasciamo la conclusione allo studioso: “La gente dovrebbe essere più scettica: fare domande e chiedere le prove per ogni affermazione”.

FONTI:
- Mark Rose, The Bosnia-Atlantis connection, “Archaeology”, online features, 26 aprile 2006
http://www.archaeology.org/online/features/Osmanagic/
- id., Bosnian “pyramids” update, ivi, 14 giugno 2006, e More on Bosnian “Pyramids”, ivi, 27 giugno 2006
http://www.archaeology.org/online/features/Osmanagic/update.html
- Colin Woodard, The Mystery of Bosnia’s Ancient Pyramids, “Smithsonian Magazine”, dicembre 2009
http://www.smithsonianmag.com/history-archaeology/The-Mystery-of-Bosnias-Ancient-Pyramids.html
- Gli scritti di “storia alternativa” di Osmanagic sono consultabili a questo indirizzo:
http://www.alternativnahistorija.com/WMmain.htm
- Sul forum di Bibliotopia:
http://bibliotopia.forumfree.it/?t=28652630