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MAH, n.17, settembre 2009, pp.1-2

Scienza e pseudoscienza
UFO, SCIE, RAGNI VOLANTI
di Giorgio Castiglioni

Un fenomeno che è stato talora associato agli ufo è quello noto come “capelli d’angelo” o “bambagia silicea”, filamenti sottili che, anche in grande quantità, fluttuano in aria e cadono a terra. Più recentemente la caduta di filamenti è stata messa in relazione anche con le cosiddette “scie chimiche”. Un sostenitore della strampalata “teoria” delle scie chimiche, Giorgio Pattera, ha descritto una sostanza di questo tipo affermando che “questi "filamenti" [...] NON SONO sicuramente la produzione [...] delle ghiandole serigene dei cosiddetti "ragni d’alta quota", la cui esistenza (dal punto di vista entomologico) lasciamo appannaggio delle "leggende metropolitane", con buona pace del CICAP” (Pattera 2009).
Pattera fa riferimento a una spiegazione offerta per i filamenti fluttuanti, ovvero che siano fili prodotti da ragni (ma anche altri artropodi) che vengono trasportati dai movimenti dell’aria insieme all’animaletto che li ha tessuti. Con buona pace di Pattera, i ragni “volanti” non sono affatto una leggenda metropolitana, ma un fenomeno reale. E conosciuto da molto tempo.
Cadute di filamenti sono descritte già nei secoli passati. Nella sua Micrographia (1665), Robert Hooke scrisse di aver esaminato la sostanza e di averla trovata “molto simile a una ragnatela” (Hooke 1665, p.202). Non molto tempo dopo (nelle lettere non è indicato l’anno, ma dovrebbe trattarsi del 1668), il naturalista John Ray scrisse a Martin Lister di aver ricevuto da Edward Hulse una notizia curiosa a proposito di alcuni ragni che lanciavano con forza fuori dal corpo un filo della loro seta. Lister confermò l’osservazione e aggiunse di avere osservato ragni secernere in tal modo un filo che i movimenti dell’aria sollevavano insieme al ragno stesso (The correspondence of John Ray 1848, pp.29-32, 58-60).
Il fenomeno è stato in seguito ripetutamente osservato e studiato e oggi per gli studiosi è, come già diceva John Murray nel 1823, “un fatto indubitabile e indubitato” (Murray 1824-1825, p.385).
Nella sua Natural theology (1802) William Paley sosteneva che strutture complesse come l’occhio e adattamenti tanto precisi all’ambiente come quelli che si vedevano negli esseri viventi potessero essere spiegati solo con l’opera di un Creatore, proprio come, per citare il suo famoso esempio, l’esistenza di un orologio implicava l’esistenza di un orologiaio. Tra i numerosissimi esempi fatti da Paley c’era anche quello dei ragni volanti. Gli animaletti non avevano ali, ma il Creatore li aveva dotati della possibilità di secernere un filo più leggero dell’aria grazie al quale potevano sollevarsi in aria come gli uomini con un pallone aerostatico (Paley 1802, pp.364-365).
In realtà l’ipotesi, accolta da Paley, che il filo sia più leggero dell’aria è errata. Nonostante gli studiosi tuttora chiamino ballooning questa modalità di movimento, più che a quello di un pallone aerostatico, il volo dei ragni dovrebbe essere paragonato a quello di un aquilone.
Per quanto riguarda l’idea di Paley che la complessità e gli adattamenti degli organismi non potessero essere spiegabili con processi naturali, la dimostrazione del contrario arrivò, qualche decennio dopo, dalla teoria della selezione naturale elaborata, in modo indipendente l’uno dall’altro, da Charles Darwin e da Alfred Russel Wallace.
I ragni possono essere trasportati nell’aria a distanze e ad altezze notevoli. Darwin stesso scrisse di aver visto ragni “aeronauti” atterrare in gran numero sulla nave su cui era imbarcato mentre era a sessanta miglia da terra (Darwin 2004, pp.149-151). In un documentario, David Attenborough cattura dei ragni mentre è su una mongolfiera a 6000 metri di altezza (Attivissimo 2009).
In qualche occasione campioni di “capelli d’angelo” sono stati analizzati e si sono rivelati essere proprio fili di ragni (Dash 2002, p.266). Altri casi possono avere una diversa spiegazione. Per quello capitato nel 1954 a Firenze, quando il presunto avvistamento di ufo fu accompagnato dalla caduta di filamenti, è stata avanzata l’ipotesi che la sostanza fosse chaff, una nuvola di fibre di vetro e alluminio rilasciata nell’aria dagli aerei militari per ingannare i radar (Ferrari 2008).
Può sembrare paradossale che una persona che crede a una bufala grossolana come quella delle scie chimiche, esprima invece dubbi su un fatto che, al contrario, è del tutto appurato, come quello dei ragni “volanti”. In effetti, però, entrambi gli errori potevano essere evitati nel medesimo modo: cercando informazioni con spirito critico e metodo scientifico.

FONTI:
Robert Hooke, Micrographia, London : Martyn and Allestry, 1665.
The correspondence of John Ray, a cura di Edwin Lankester, London : Ray Society, 1848.
William Paley, Natural theology, London : Faulder, 1802.
R. Teed, On the crossing spider = Sur l’Araignée volante, “Bibliothèque britannique”, 14 : 41 (1809), parte “Sciences et arts”, pp.281-285.
John Murray, On the power possessed by the spider of propelling its threads, and on the ascent of that insect into the atmosphere, “Memoirs of the Wernerian Natural History Society”, 1824-1825, vol. V, parte II, pp.384-396.
John Murray, Researches in natural history, London : Whittaker, Treacher and Arnot, 1830.
I ragni, “Cosmorama pittorico”, III (1837), pp.162-164.
Charles Darwin, Viaggio di un naturalista intorno al mondo, Torino : Einaudi, 2004.
Mike Dash, Al di là dei confini, Milano : Tea, 2002.
Giorgio Ferrari, Corso Cicap 2008 – marzo, nel blog di Massimo Polidoro, 9 settembre 2008:
http://www.massimopolidoro.com/blog/corso-cicap-terzo-appuntamento-su-cerchi-nel-grano-e-scie-chimiche.html
Paolo Attivissimo, Finalmente un dibattito alla pari sulle “scie chimiche” e un po’ di beneficenza, blog “Il disinformatico”, 13 maggio 2009:
http://attivissimo.blogspot.com/2009/05/scie-chimiche-benefiche-e-dibattito.html
Giorgio Pattera, Bambagia silicea? non proprio..., 2009, in rete: http://www.scribd.com/doc/13670160/Bambagia-Silicea-Non-Proprio
Sul forum di Bibliotopia: http://bibliotopia.forumfree.net/?t=38967617