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MAH, n.10, dicembre 2007, p.4

LIBRI

Jonathan Cott, Sul mare della memoria, Milano : Frassinelli, 2007.
Il tema della memoria è di per sé affascinante. L’autore, purtroppo, ha un motivo in più per esserne interessato: dopo una cura con l’elettroshock ha perso i ricordi di quindici anni della sua vita. Per scrivere il suo libro, Cott ha intervistato diverse persone con le quali ha toccato l’argomento da vari punti di vista. Uno dei suoi interlocutori è Richard J. McNally, docente di psicologia all’università di Harvard. Con lui Cott ha parlato dei “falsi ricordi”. Elizabeth Loftus e altri psicologi hanno dimostrato che è possibile innestare false memorie in persone suggestionabili. E’ pure possibile che una persona si crei, inconsciamente, dei falsi ricordi. E’ il caso di chi crede di essere stato rapito dagli alieni. Il rapito, spiega McNally, “subisce una sorta di paralisi durante il sonno accompagnata da allucinazioni ipnopompiche durante la fase del risveglio […]. Questi eventi innocui, ma spaventosi, accadono quando una persona si risveglia dalla fase REM del sonno […]. Durante la fase REM il nostro corpo è paralizzato, ma non ne siamo consapevoli”. Nei casi dei presunti rapimenti “la persona si sveglia prima che la paralisi svanisca e si accorge di non riuscire a muoversi. Può capitare che alcuni frammenti di un sogno si sovrappongano alla realtà – una sorta di «sogno ad occhi aperti» – e la persona ha allucinazioni di sagome che successivamente interpreta come fantasmi, angeli, alieni. Tanti hanno deciso di rivolgersi a ipnoterapeuti, che li hanno «aiutati» a recuperare i ricordi mancanti in cui venivano prelevati attraverso la finestra della loro camera e portati su navicelle spaziali…” (pp.128-129). In realtà la persona non sta recuperando un ricordo andato perso, ma sta creando nella sua mente un falso ricordo di un evento mai successo. Venendo però percepito come reale, potrà comunque “scatenare reazioni fisiologiche molto intense, perlomeno equivalenti a quelle dei pazienti che avevano davvero subìto un trauma” (p.132). Una pratica come l’ipnosi regressiva, dunque, non solo è inaffidabile, ma è anche potenzialmente pericolosa. Anche chi, in libri e ancor più in siti e forum su internet, continua a spacciare per vere le storielle sui rapimenti da parte degli alieni dovrebbe tenere presente che questa leggenda contemporanea che contribuisce a diffondere e consolidare può all’occasione offrire il materiale per la costruzione di un falso ricordo e di un vero trauma.

11/9 : la cospirazione impossibile, a cura di Massimo Polidoro, Casale Monferrato : Piemme, 2007.
Sono numerosi i libri, i siti internet e i documentari che sostengono che gli attacchi terroristici dell’11 settembre siano in realtà opera del governo statunitense. I teorici del grande complotto avanzano una lunga serie di argomenti che confermerebbero il loro punto di vista, ma sono affermazioni attendibili? A un esame attento, come quello condotto in questo volume, le presunte prove si dimostrano inconsistenti.
Per fare un solo esempio, i sostenitori del complotto dicono che il calore sviluppato dall’incendio del carburante degli aerei non è sufficiente per fondere l’acciaio, ma non aggiungono che, come fa notare Paolo Attivissimo in un suo contributo a questo volume, già ben prima di arrivare alla fusione l’acciaio si indebolisce e le strutture, quindi, cedono (pp.108-110).
Né i teorici del complotto potranno dire che il libro contesti le loro tesi perché filoamericano. Anzi, Lorenzo Montali non è certo tenero con l’amministrazione Bush: “tra gli elementi che contribuiscono a spiegare il successo delle teorie cospirative dobbiamo senz’altro collocare il comportamento dell’amministrazione Bush. E, in particolare, l’utilizzazione che essa ha fatto degli attentati dell’11 settembre per imbastire una gigantesca campagna di comunicazione e di relazioni pubbliche volta a giustificare la guerra in Iraq sulla base del presupposto, rivelatosi infondato, che il regime di Saddam Hussein fosse in qualche modo coinvolto nel complotto terroristico […]. Ovvero, costruendo a sua volta una teoria cospirativa che alla prova dei fatti si è rivelata ingannevole” (p.324). Come dice ancora Montali: “la sola risorsa che abbiamo a disposizione è l’esercizio di un paziente e costante senso critico” (p.329).