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MAH, n.8, giugno 2007, pp.1-2

Animali misteriosi
MOSTRI DI CONFINE
a cura della redazione di "Mah"

Il 22 aprile presso la biblioteca comunale di Drezzo si è tenuto il secondo convegno di “Zoologia e dintorni”, promosso da Bibliotopia (che riunisce le biblioteche di Drezzo, Gironico, Moltrasio e Parè), dall’associazione Amici del Lariosaurus e dalla nostra rivista. Quest’anno di è parlato di “Mostri di confine”. Il primo intervento, dopo un’introduzione di Ivo Mancini, è stato quello di Sofia Matuonto e Chiara Pavesi che hanno illustrato la loro ipotesi, sviluppata in una tesi in design al Politecnico di Milano, dell’utilizzo del lariosauro come marchio per un ristorante.
Il nostro collaboratore Giorgio Castiglioni ha presentato alcune storie di animali varcando più volte il doppio confine tra scienza e leggenda e tra Italia e Svizzera: mostri lacustri (compresi due “avvistamenti” sin qui inediti nel lago di Como: un mostro dalla testa di cavallo sarebbe apparso ad Argegno negli anni ’40 e poi negli anni ‘80), la “vertebra di drago” di Orta (con ogni probabilità la vertebra fossile di un cetaceo), i coccodrilli appesi nelle chiese, grossi sauri, serpenti alati.
Gianluigi Moino ha riferito una serie di testimonianze da lui raccolte nelle quali si parla di serpenti che mostrano caratteristiche fisiche o comportamenti sconosciuti agli zoologi. “Serpentane” di lunghezza eccezionale, per esempio. Lo studioso ha peraltro fatto notare che alcuni serpenti che vivono anche dalle nostre parti, come la biscia d’acqua o i colubridi popolarmente chiamati “scorzoni”, possono in effetti raggiungere notevoli dimensioni. Storie di serpenti crestati vengono narrate in molti luoghi. Una possibile spiegazione potrebbe essere data dalla muta di questi animali: la vecchia pelle che si sta staccando dal corpo può somigliare a una cresta. Diffusi sono anche i racconti di serpenti che volano o planano. Forse accidentali cadute di serpenti da alberi su cui si erano arrampicati possono aver alimentato queste storie. Esistono davvero, ha aggiunto Moino, serpenti che planano, ma si tratta di specie asiatiche. Tra i comportamenti anomali attribuiti ai serpenti assai conosciuto è quello di succhiare il latte al bestiame. Per quanto molta gente sia convinta che i serpenti siano ghiotti di latte, ha spiegato lo studioso, si tratta di un’assurdità dal punto di vista zoologico: i rettili non hanno gli enzimi necessari per digerire tale alimento.
Moino ha concluso il suo intervento riferendo che in tre occasioni, dagli anni ’70 ad oggi, a Olgiate Comasco sarebbe stato visto un animale descritto come un enorme lombrico lungo alcuni metri. Fantasia? Errori di percezione? Ci auguriamo di avere presto altri elementi per potere meglio valutare questa curiosa storia.