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MAH, n.7, marzo 2007, p.4
LIBRI
Mary Roach, Spettri,
Torino : Einaudi, 2006.
Si può provare sperimentalmente l’esistenza di un’anima che
sopravvive alla morte del corpo? La giornalista scientifica americana Mary Roach
si è messa sulle tracce di chi afferma di poterlo fare o, almeno, ha
ideato un sistema per tentarci. Tra di loro ci sono anche docenti universitari,
come Gary Schwartz, che insegna psicologia all’università dell’Arizona,
ma è anche il fondatore del “laboratorio di sistemi energetici
umani”, dal quale sono passati medium come Allison DuBois il cui contributo
a indagini di polizia, per quanto l’efficacia non sia mai stata provata,
ha ispirato la serie televisiva Medium. C’è chi cerca
di trovare l’anima di un defunto reincarnata in un bambino e chi crede
di poter ascoltare e registrare le voci dall’aldilà. All’inizio
del ‘900 un tale Duncan McDougall affermava di essere riuscito a pesare
l’anima controllando il peso dei malati terminali al momento del trapasso:
il risultato era di tre quarti di oncia, ovvero 21 grammi, misura che ha dato
anche il titolo a un film. Qualche decennio dopo si pretendeva di essere in
grado di fotografare l’aura vitale. Ai nostri tempi, Bruce Greyson ha
pensato di piazzare un monitor con lo schermo rivolto verso l’alto in
una sala operatorio dove si provocava l’arresto cardiaco controllato per
verificare il funzionamento del difibrillatore interno impiantato al paziente:
se l’anima si stacca del corpo in quella fase potrebbe vedere l’immagine.
L’autrice si è unita a un gruppo che riteneva di poter registrare
le voci dall’aldilà ed è stata anche in India a seguire
chi cerca di trovare l’anima di un defunto reincarnata in un bambino e
in Inghilterra per iscriversi a una scuola per medium.
Sono esperienze che certamente possono affascinare molti, ma nessuna ha finora
superato un serio controllo scientifico. L’autrice ce le racconta con
tono scettico e ironico (fin troppo: talvolta esagera nel voler essere spiritosa
quasi in ogni frase).