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MAH, n.3, marzo 2006, p.3

VISTO IN TV

Geo & Geo, Rai Tre, 21 febbraio 2006
Durante la puntata del 21 febbraio del programma naturalistico di Rai Tre “Geo & Geo” è stato trasmesso il bel documentario di Massimiliano Sbrolla Le valli dei basilischi.
Tra gli altri è intervenuto anche il nostro collaboratore Giorgio Castiglioni che ha parlato dei “mostri” del lago di Como. Di questo argomento ha poi parlato più ampiamente nella conferenza Incontro con il lariosauro di cui abbiamo detto in questo stesso numero della rivista. Qui ci limitiamo, quindi, a un paio di precisazioni.
Parlando dell’animale del settembre del 1957, Castiglioni ha ricordato che il muso era stato descritto come simile a quello di un coccodrillo e a questo punto il documentario è passato a parlare di questo rettile e in particolare della presenza di un esemplare imbalsamato appeso al soffitto in una chiesa (non è un caso unico), tagliando la conclusione del nostro collaboratore secondo il quale il paragone con il muso di un coccodrillo poteva far pensare ad un grosso luccio.
A proposito del “mostro” del 1954, ha detto che la descrizione fa pensare ad un mammifero dalle zampe palmate come la lontra e la nutria. Nella frase successiva si dice che questi animali non fanno parte della fauna del lago e dovrebbe quindi trattarsi di animali sfuggiti al proprietario. “Poi ho aggiunto che ciò si riferiva alla nutria” dice Castiglioni “Le lontre, nel 1954, erano ancora presenti al Pian di Spagna, all’estremità settentrionale del lago, e l’ipotesi che mi sembra più verosimile è che sia stata proprio una lontra scesa fino ad Argegno l’animale del 1954”.
Al documentario di Sbrolla ha partecipato, tra gli altri, anche il criptozoologo Pasquale Saggese, esperto di rettili, che ha parlato del tatzelwurm. A suo parere, questo rettile misterioso potrebbe essere una specie di luscengola, un sauro dotato di zampe di dimensioni molto ridotte. Un altro carattere comunemente attribuito al tatzelwurm, la coda tozza, potrebbe secondo Saggese essere il risultato di un’autotomia (il distacco volontario della coda, fenomeno ben noto per le lucertole).
Noi però continuiamo a pensare che il leggendario lucertolone sia, appunto, una leggenda (si veda l’articolo di Castiglioni sul primo numero di “Mah”), per quanto alcuni avvistamenti possano avere alla base un rettile conosciuto, ma in quell’occasione non riconosciuto.