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MAH, n.2, dicembre 2005, p.4

LIBRI

Bernard Maris, Antimanuale di economia, Milano : Tropea, 2005 (tit. orig.: Antimanuel d’économie, 2003).
Bernard Maris, giornalista, scrittore e docente di economia, ci guida tra le leggi e i dogmi dell’economia per mostrarci che alla loro base più che la realtà c’è un’ideologia che privilegia gli interessi di alcune classi sociali. Le “leggi” dell’economia liberista, per quanto spacciate come oggettive e scientifiche, non riescono a prevedere nulla e la loro applicazione può portare a veri disastri economici, come in Argentina. La concorrenza è alla base dello sviluppo? No, dice Maris, sono la gratuità e la solidarietà, la libera circolazione e condivisione delle idee, fuori dalle logiche del mercato, a portarci avanti. E gli esperti? Sono come indovini: usano un gergo incomprensibile che, tradotto, si trasforma in frasi generiche e banali. “Per me l’economia… è un mistero” dice l’uomo della strada. “Meno male” pensa l’esperto che così non si vedrà smascherato.
Qualche conclusione non convince del tutto (per esempio, la fiducia nella teoria dei cicli di Kondratieff), ma il libro ha certamente il pregio di spingere a riflettere criticamente sull’ideologia economica dominante.
“Io produco, il PIL cresce; tu produci, il PIL cresce; lui distrugge, il PIL cresce; lei ripara, il PIL cresce ancora; noi inquiniamo, il PIL cresce; voi disinquinate, il PIL cresce; essi (gli economisti) calcolano di quanto aumenta il PIL, e anche questo la fa crescere; il PIL cresce sempre. Non è formidabile l’economia?” (Jean-Michel Harribey, citato nel libro recensito, p.294).